Milano, Europa

Milano, Europa

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Milano, 20 maggio 2016

MILANO, EUROPA

Non se la prenderanno a male gli autori di “Milano, Italia” (talk show televisivo andato in onda nei primi anni ‘90) per la variante al titolo. Quell’abbinamento confezionato allora per ben altri motivi, vista la crescita economico finanziaria registrata nel passato più recente, starebbe ormai stretto alla Capitale finanziaria italiana.

Arrivederci Milano. Città “del fare” e del lasciar fare, soprattutto quando il fare è originale e di buona fattura. Come quello di trasformare un quartiere di residenze, servizi finanziari e istituzioni (Porta nuova) in un polo di gravitazioni turistiche che ormai fa concorrenza a quello del centro storico (Duomo, Via Dante e Castello Sforzesco). Dove i visitatori, italiani e stranieri, con i loro obiettivi fotografici possono prendere d’assalto il nuovo palazzo della Regione Lombardia, il grattacielo griffato Unicredit o il “bosco residenziale” di Boeri né più nè meno delle guglie che adornano la Madonnina o della cinta muraria degli Sforza. L’accostamento sempre più frequente, non solo dal punto di vista urbanistico, del capoluogo lombardo alle grandi capitali europee ormai è tutt’altro che un azzardo.

Arrivederci e … grazie. Grazie ai titolari e ai responsabili della Società per avermi fatto sentire di casa sin dal primo momento.

Grazie alla Dottoressa D’A deus ex machina della Compagnia e meticolosa organizzatrice del Corso di formazione.

Grazie ai funzionari e ai dipendenti della società che con pazienza, rispetto e partecipata attenzione hanno frequentato le mie lezioni.

E grazie a Emanuele, l’amico di sempre, perfetta sintesi tra ritmo di produzione meneghino e anima squisitamente sarda.

Che dire Lele … non proprio sotto il vischio, ma ai piedi del Bosco Verticale di Stefano Boeri … adesso la Compagnia può dirsi adeguatamente formata “ingegneristicamente”. Ad maiora semper.

A. M.

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