REWIND. “Ci vorrà tempo …”

REWIND. “Ci vorrà tempo …”

Cagliari, 13 aprile 2020

“CI VORRA’ TEMPO, MA LA SUPEREREMO”

Spesso provo a immaginare come avrebbe vissuto questo periodo di “cattività” quotidiana. E come avrebbe analizzato, a modo suo, la pandemia del Virus Corona. Mi sembra di vederlo alle sette di sera collegarsi con il “suo” telegiornale. Prima l’edizione nazionale, poi quella regionale. Ascoltare i numeri del bollettino della Protezione civile con attenzione, vicinanza e partecipazione verso tutti. Dalle vittime più vicine a quelle più lontane.

Avrebbe osservato con particolate attenzione un numeretto: l’R0, il cosiddetto Indice di contagio (il numero di persone che un paziente positivo può a sua volta contagiare). E vedendolo decrescere gradualmente da quattro a sotto l’uno, mi avrebbe detto speranzoso: “Antonè … oe puru es callau … bene, bene“. Capitava regolarmente anche in passato di vederlo osservare un numero (per lui di grande fascino) di tutt’altra natura: l’indice MIB, l’indice della Borsa italiana. A seconda che fosse positivo o negativo a detta sua, pensando alla situazione economica, si poteva stare più o meno tranquilli.

Avrebbe avuto fiducia nelle istituzioni, da quelle nazionali alle locali, chiunque ci fosse a rappresentarle. Al di là delle sue simpatie politiche. E avrebbe seguito con rigore tutte le indicazioni suggerite. Ha sempre avuto un rispetto alto verso la politica e ci ha sempre creduto tanto. Anche nei suoi ultimi mesi di vita, una delle prime domande che mi rivolgeva, dopo aver chiesto della famiglia, era sempre la stessa: “Antonè … ma su governu faendodasa este i riformasa?“.

Avrebbe seguito la messa alla tv rimanendo attonito nel vedere quelle chiese tristemente vuote. In particolare la benedizione e la preghiera di Papa Francesco, di quel 27 marzo, in una Piazza San Pietro deserta. Osservando “quel vuoto così pieno” (come l’ha definito qualcuno) e la forza di quelle parole che forse per la prima volta hanno raggiunto veramente tutti.   

In questa Santa Pasqua così surreale, dove non ho potuto portarti nè un fiore nè un cero, mi risuonano comunque forti e chiare le tue parole rassicuranti, piene di consapevolezza, come capitato in altre occasioni molto meno gravi: “Ci vorrà tempo, ma la supereremo“.

A. M.