La casa natia

La casa natia

Cagliari, 22 novembre 2020

LA CASA NATIA

Capita soprattutto d’inverno. All’imbrunire. Quando si accendono i fuochi e le luci. Durante i soggiorni in solitaria, guardando attorno e osservando gli oggetti vissuti nel quotidiano per decenni.

A seconda della stagione: “Nde intro sa linna? Est’ora de fae su fogu”.

Del giorno della settimana: “Cando du faeu su pane?”.

Della particolare ricorrenza: “Prepara su inare po is pippioso”.

Di una visita gradita: “Ciccidi ca ti cumbido”.

Dell’ora del giorno: “Allue sa televisione ca du ‘e su tempusu”. L’appuntamento quotidiano con i “maghi” delle previsioni del tempo (il colonnello Bernacca su tutti).

Quando le persone lasciano la casa di una vita, viene a mancare un mondo: di modi di dire, consuetudini, mansioni e abitudini quotidiane. Eppure, anche a distanza di anni, sembra ancora di sentire quelle voci di vita vissuta. Come se abitassero ancora lì.

A. M.

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